(scritto con la collaborazione di un caro amico)
Lara è sulle gambe di Lavinia, sua nonna e si sta prendendo la “giusta” punizione.
Lara non protesta, l’ha imparato proprio a quell’epoca…ribellarsi non conta; protestare non porta nessun vantaggio…
Lara ha commesso uno degli errori più gravi…
ha di nuovo disobbedito alle regole…
ha di nuovo raccontato a quello che ha visto
Lara si era messa davanti allo specchio e aveva sollevato il labbro superiore e…
messo in evidenza gli incisivi corrispondenti…
leggermente “in seconda” come direbbero gli esperti…
due perle bianche in realtà, splendenti, che lei odiava in maniera incontrovertibile e aveva iniziato a dirsene quattro…parlandosi allo specchio, come criticando un’opera d’arte di dubbio gusto, aveva preso a sminuirsi, disprezzarsi…fino agli insulti…
Sua nonna aveva cercato di toglierle questo vizio sin dal principio dicendole che prima o poi le sarebbe apparso il diavolo con tanto rimirarsi. Lara, dopo la prima intimazione, fu presa da un leggero timore.
Si guardò alle spalle, fissò la sua immagine e le uniche corna che vide furono quelle create dai suoi codini…e decise, già allora, che solo ciò che vedeva era ciò che contava e il diavolo non fu mai più un problema.
Da allora nonna Lavinia, appurato che lo spauracchio del demonio non aveva sulla nipote nessuna presa, decise di passare al vecchio metodo e di farle passare “quella voglia”
con delle sonore sculacciate…
Proprio come ora…